Solitaria della 70° Gerva al Paretone di Machaby

Via 70° Gerva al Paretone di Machaby in solitaria

Il racconto di una mattinata in placca, di Dafne Munaretto.

Ogni tanto mi piace vivermi una solitaria; di solito si scrive che ci sei solo tu e la roccia ma non è vero, o meglio, è vero solo parzialmente ed un po’ retorico. Sicuramente è meno romantico, ma in una solitaria autoassicurati non ci si può permettere di pensare solo alla roccia: è un po’ come una partita a scacchi, non puoi pensare solo a fare scacco a Re avversario, prima devi essere concentrato a non perdere le pedine che difendono il tuo Re. E secondo me è un po’ così anche la solitaria autoassicurati, la roccia è il tuo scacco al Re, ma le manovre di corda e l’attenzione alla sicurezza è ciò che ti permette di goderti il gioco, e l’attrezzatura per “difenderti” certo non è leggera né confortevole; allora devi concentrarti al massimo e fare attenzione a tutti i piccoli particolari. 

70° Gerva, selfie di rito dopo le calate

La salita in solitaria inizia quando la pensi, io l’ho pensata un paio di giorni fa: alla sera precedente prepari lo zaino, sembra una stupidaggine ma è necessario avere uno zaino “brutto” che non abbia nessun accessorio, ma soprattutto che non abbia la patta che si chiude ma che sia un semplice sacco. Lo zaino porta la corda di autosicura, che deve uscire scorrendo mano a mano che si procede. Poi i moschettoni, servono molti ghiera per ancorare le corde di autosicura e di servizio, per il bloccante, per il discensore, per il Jumar. Si risparmia un po’ di peso sui rinvii, bastano semplici moschettoni perchè l’attrito dovuto agli angoli non esiste in questo tipo di progressione.

Corde di salita e di servizio su L3

Poi ci si sveglia e si va. L’avvicinamento permette di pensare a molte cose: per me stamattina è stato inevitabile ricordare la mia prima solitaria sulla montagna di casa, la Via Giampi Simonetti al Mucrone. Poi ho pensato a quanto era scivolosa la placca bagnata del sentiero di avvicinamento, e poi a quante foglie e fiori sono cresciuti rispetto a poche settimane fa. Ed anche che, mannaggia a me, la solitaria è un po’ sopravvivenza, non è che ti godi proprio la scalata (su questo però mi sbagliavo). Tutti pensieri che ti distolgono un po’ dalle farfalle nello stomaco.

In calata su L4

La tensione c’è fino a quando tocchi la parete, poi basta, c’è solo tanta concentrazione. 

Via! Attacco alle 7.45 (non volevo imbrogliare eventuali cordate in parete la domenica): man mano che scalo, su e giù e poi di nuovo su, mi rendo conto che invece la scalata me la sto godendo davvero: tacche, placche, piedi, corda, tacche, placche, piedi, corda. Alle 10 sono in cima, butto giù le doppie e via. Saluto due ragazzi che salgono su una via a fianco mentre mi godo il sole e la soddisfazione. Spettacolare, oggi mi sono proprio divertita!

Dafne Munaretto

Paretone di Machaby – Via 70° Gerva – 6b, 6a+ obbl., 120 m

In cima felice
In cima felice

LINK INTERNI

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